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19 | 04 | 2024
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Incontro degli studenti del Liceo Scientifico con la Società Italiana di Biomedicina e Biotecnologia Spaziale PDF Stampa E-mail
Mercoledì 31 Ottobre 2012 10:16

La Società Italiana di Biomedicina e Biotecnologia Spaziale (ISSBB) è un’associazione che promuove, coordina e divulga progetti e risultati della ricerca di base ed applicata nell’ambito della Biomedicina e delle Biotecnologie Spaziali. Gli scienziati che vi operano vogliono quindi risultare un elemento attivo della società e si propongono come interlocutore degli enti istituzionali – Ministero della Ricerca, Ministero delle Attività Produttive, Agenzia Spaziale Italiana – al fine di costruire un progetto organico di ricerca e di formazione scientifica che, già da ora, poggia concretamente su progetti pluriennali di studio.

 

Dal 2006 questa associazione organizza congressi in tutta Italia (Roma, Bari, Udine, Genova, Padova) e quest’anno la sesta edizione del congresso nazionale si è svolta presso la Cittadella della Ricerca di Brindisi (nei giorni 25, 26 e 27 Ottobre 2012) grazie anche all’interesse dei giovani dottorandi e ricercatori dell’Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo (ISBEM) di Brindisi, al contributo della Segreteria Scientifica e al coordinamento dei Presidenti del Congresso prof. Alessandro Distante e prof. Luigi Merico.

Al congresso dell’ISSBB, organizzato con il patrocinio dell’Agenzia Spaziale Italiana e con la partecipazione con l’AIMAS (Associazione Italiana Medicina Aeronautica e Spaziale), non poteva mancare il liceo scientifico di Mesagne, che già in diverse occasioni ha mostrato interesse verso le iniziative dell’ISBEM (come il percorso di orientamento universitario svolto nel dicembre 2011 per le classi quarte e quinte).

Infatti nella mattinata di Giovedì 25 ottobre 2012 le quinte classi del liceo scientifico “E. Ferdinando” di Mesagne hanno partecipato con all’incontro dal titolo “Il nostro spazio nello spazio”, accompagnati dalla Prof.ssa Antonella Nacci e dai Proff. Federico Guarini e Giovanni Petiti.

Sono stati illustrati temi innovativi e sono stati approfonditi argomenti di solida tradizione in campo biologico, biotecnologico e della medicina nello spazio, ambito in cui la creatività umana, la scienza e la tecnologia consentono di fare passi da gigante.

Il prof. Distante (presidente dell’ISBEM), accogliendo gli studenti, ha espresso l’importanza degli investimenti in un Meridione in cui si cerca con determinazione di stare al passo con la ricerca e l’innovazione; d’altro canto il prof. Guerriero (dell’Università di Bari) ha sottolineato la necessità delle sinergie a livello nazionale ma anche internazionale, il bisogno del superamento di barriere di competizioni egoiste e la rilevanza dell’ apertura al confronto (con riferimenti alla Cina).

Ma sicuramente l’intervento più interessante e coinvolgente è stato quello dell’astrofisico Emanuele Pace (Università di Firenze), attivo non solo nella ricerca ma anche nella divulgazione culturale, il quale ha tenuto una relazione accompagnata da una proiezione video intitolata “Inno alla terra”, in cui ha passato in rassegna i corpi celesti ed in particolare i pianeti, soffermandosi sulle caratteristiche del pianeta Terra e di quei pianeti che vi assomigliano (seppur relativamente) per condizioni di vivibilità. Infatti il nostro pianeta, occupando una posizione privilegiata sia nella Via Lattea, sia nello stesso Sistema Solare, presenta tutte le condizioni necessarie allo sviluppo della vita.

È stato inevitabile per gli studenti seguire con attenzione le indicazioni di Pace perché in linea con il programma di Geografia Astronomica che inizia nel quinto anno proprio con lo studio dei corpi celesti.

Sono seguiti gli interventi del prof. P.Piscitelli (Università di Firenze ), del prof. Guerriero (ASI Università di Bari), del prof. Ambesi (Università di Udine), che hanno parlato del rapporto tra corpo umano e spazio: interesse degli studiosi è quello di determinare le conseguenze a livello corporeo della permanenza nello spazio degli astronauti, cercando di trovare sistemi di diagnosi e cura per mezzo di biotecnologie e nanotecnologie.


Poiché gli esperti hanno offerto agli studenti numerosi spunti di discussione e riflessione, dal canto loro i ragazzi hanno mostrato notevole attenzione negli argomenti trattati; gli studenti hanno rivolto diverse domande riguardo l’esistenza dell’antimateria nell’universo, il destino dell’universo in relazione alla presenza di materia oscura fredda, il fenomeno dei buchi neri e, infine, l’adattamento di Marte come probabile pianeta vivibile, creando condizioni atmosferiche adatte e fornendo elementi fondamentali perla vita.

Riguardo l’esportazione della vita su altri pianeti ci sono state due particolari posizioni prese rispettivamente dai proff. Pace e Ambesi: se il primo ha dichiarato che gli investimenti più importanti devono essere rivolti alla salvaguardia della vita sulla Terra, il secondo ha dimostrato che esportare la vita si rivelerà necessario in un futuro prossimo perché probabilmente fra 100.000 anni la Terra non sarà più abitabile (per colpa dell’uomo stesso).

Il congresso si è concluso alle 13 con un panorama delle applicazioni tecnologiche e informatiche in Medicina offerto dal prof. Giordano (Formez Roma) e con l’ultimo intervento dei relatori, quello del prof. Piscitelli che ha invitato i ragazzi a dedicarsi allo studio perché deve essere considerato il più grande degli investimenti.