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08 | 05 | 2024
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Incontro con Mons. Giovanni D'Ercole PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
Domenica 16 Dicembre 2012 22:06

Lunedi, 3 dicembre, nell’auditorium  dell’I.I.S.S. “ E. Ferdinando”, Mons. Giovanni D’Ercole, alla presenza del Dirigente scolastico, prof. Vincenzo Micia,  ha incontrato  gli studenti  delle classi terze, quarte e quinte per la presentazione del suo libro “Nulla andrà perduto“. Con un dibattito aperto e moderato ha provato a dare risposta alle domande poste da alcuni studenti su vari temi emersi dalla lettura del libro: Un grido di speranza per l'Italia, come recita il sottotitolo.

Tutto nel libro è metafora dell’attuale condizione difficile e critica dell’Italia: Alice stessa, che con una e-mail a don Giovanni lancia il suo grido di disperazione, perché nella sua vita non vede più un futuro; il protagonista, che ha sofferto in tante occasioni e ha temuto di essere travolto dagli eventi; i tanti, uomini e donne, italiani e non, di cui si citano le esperienze, anche dolorose. Tuttavia per tutte queste vite ci è stata e c’è una certezza: rimboccarsi le maniche.

La prefazione  spiega, fin dalla prima pagina, le finalità: “È questo il mio grido e insieme la mia speranza perché le nuove generazioni dell’Aquila e dell’Italia siano davvero «issate sulle spalle di giganti» e possano prendere in consegna questo mondo per esserne custodi più sensibili. Con questa certezza: nulla di tutto ciò che ci capita, andrà perduto!”. Un messaggio di fiducia che si indirizza volutamente ai più giovani, i più fragili e i più spaesati in questo momento di crisi e di caduta di valori. Don Giovanni D’Ercole, come ama essere chiamato da sempre, ha scelto di incontrare gli studenti  del liceo per spiegare che, così come a L'Aquila, distrutta dal terremoto, è stato importante guardarsi in faccia e rimboccarsi le maniche, nello stesso modo, nel nostro Paese, potremo uscire dalla crisi ( economica, morale e spirituale), solo tornando alla solidarietà. Speranza è la parola – chiave di tutta l’opera, sottesa in quel verbo al futuro del titolo “Nulla andrà perduto”, che invita a credere con forza che tutto ciò che si fa o si vive ha un senso, se pur non nell’immediato, ma in un tempo a noi ignoto.

E’ un’opera rivolta ai giovani, è vero, ma come nella vita coprotagonisti sono gli adulti, così nel libro leggiamo l’esortazione nei confronti di questi ultimi a non infrangere sogni e ideali dei giovani, anzi a rinforzarli con l’esempio “ verba volant, exempla trahunt ”, ( le parole volano, soltanto gli esempi trascinano), agendo con coerenza,onestà, solidarietà e AMORE, l’altra parola chiava, tanto usata e abusata oggigiorno.

Ci piace finire come Mons. D’Ercole ha cominciato nella risposta all’e-mail di Alice, definendo il compito degli adulti: questi hanno “il dovere di regalare la passione per la vita a chi si sta affacciando ad essa”,non dimenticando di “trasmettere la meraviglia” e lo “stupore”, da cui, appunto, “nascono la passione e la gioia di vivere”. Come docenti ed educatori ci piace sottolineare proprio questo pensiero, perché più spesso dovremmo ricordarci che di ciò che facciamo e che diciamo “ Nulla andrà perduto”.

 

Ultimo aggiornamento Lunedì 17 Dicembre 2012 21:39